VENEZIA - Agostino Barbarigo doge LXXIV, 1486-1501. - Medaglia 1486 attribuita a Vettore Gambello detto Camelio.

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VENEZIA - Agostino Barbarigo doge LXXIV, 1486-1501. - Medaglia 1486 attribuita a Vettore Gambello detto Camelio.
ASTA BATTUTA n. 17 - 28 e 29 Ottobre 2022 - Lotto 100
VENEZIA
Agostino Barbarigo doge LXXIV, 1486-1501. Medaglia 1486 attribuita a Vettore Gambello detto Camelio.
Æ gr. 21,63 mm 30,8
Dr. AVGVSTINVS BARBADIC VENETOR DVX. Busto a s. con lunga barba indossa abiti e corno dogali. Rv. VENE(TIAE). Venezia seduta in trono brandisce una spada; attorno, armi; in esergo,VENE.
Voltolina 1276; Armand II, p. 70, 4; Hill, Corpus, 458, tav. 86; Rizzini II, p. 73, 494.

Rarissima. Coeva. BB

Nei quindici anni del suo principato, Agostino Barbarigo si impose come uno dei massimi interpreti della politica di terraferma di Venezia contrassegnata da numerosi conflitti che misero a dura proa la resitenza della Serenisima e che finirono per spingerla verso il baratro dello scontro con la lega di Cambrai. In questo periodo, il Dominio veneto registrò una sostanziale espansione territoriale (basti ricordare l’acquisizione di Cipro, Modone, Corone, Navarino, Cefalonia e, in Italia, di Cremona e dela Ghiaradadda) e in questo il Barbarigo si fece carico della pesante responsabilità di proiettare la politica estera di venezia da una dimensione italiana a europea, finendo inevitailmente con l’esporre la Repubblica a gravissimi rischi. Il conflitto con Sigismondo d’Austria per i confini del trentino, la questione di Cipro, lo scontro con il sovrano di Francia Carlo VIII, la lotta con i Turchi, la lotta con Lodovico il Moro sono altrettante tappe di questa svolta politica che probabilmente può essere paragonata a quella imposta alcuni decenni prima da Francesco Foscari.
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